Nessuno dei pur numerosi interventi effettuati nell’ambito della legislazione speciale per la salvaguardia della laguna di Venezia, hanno realmente affrontato gli obiettivi principali e prioritari della legge: l’inversione del processo di degrado e la rimozione delle cause che lo provocano.
La laguna sta vivendo un pericoloso processo di erosione sempre più accentuato, processo che la destina a divenire prematuramente un braccio di mare, con la completa eliminazione della morfologia e dell’ecosistema lagunare.
Da un recentissimo studio della Provincia e Regione sugli strati profondi sotto i fondali (discontinuità degli strati di caranto), dai risultati inquietanti per la tenuta stessa dell'intera struttura e per probabili giacimenti di metano subacquei, con le gallerie sotto i fondali delle falde acquee che tengono in pressione gli strati su cui poggia l'intera città (si ricorda come durante il prelevamento industriale di acqua, nel recente passato, l'intera laguna è sprofondata) e probabile incontro di giacimenti di metano, come per il MoSE, pure pericolosissimi per la subsidenza.
E non solo: le piattaforme di cemento in piena laguna da realizzarsi quali uscite di sicurezza ogni 800 metri lungo il tracciato da Tessera a Fondamente Nuove, i rumori a 62-70 decibel davanti all'Ospedale Civile, l’impossibilità assoluta di smaltimento di traffico passeggeri alle uscite di Fondamente Nuove e San Francesco con calli di penetrazione alla città anche larghe un solo metro: di fatto rischi enormi di sventramenti, cambi di destinazione d'uso degli immobili per un nuovo accesso, in una zona delicatissima e pregiata della città.
Sono state raccolte più di 10.000 firme contro la realizzazione della Sublagunare e si stanno continuando a raccogliere per un’opera che non serve e di cui la maggioranza dei cittadini veneziani percepisce l’estrema dannosità, ma tanto cosa contano i cittadini veneziani?
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