venerdì 28 luglio 2023

 

    E' l’UOMO CHE CONFERISCE DIGNITA’ALLA NATURA.

 

Le scene di esultanza della sinistra e dei Verdi per aver salvato il “Nature restoration law” un provvedimento estremista e ideologico solo per una manciata di voti, è emblematica della situazione in cui versa la ormai ex maggioranza del Parlamento Europeo.

A farne le spese, ancora una volta, sono i cittadini europei. E a dispetto delle belle parole, il provvedimento per cui le sinistre festeggiano è uno schiaffo ad agricoltori e pescatori; avrà conseguenze economiche disastrose e andrà a colpire duramente la loro attività mettendo in pericolo le catene di approvvigionamento europeo, aumentando i prezzi dei prodotti alimentari per i consumatori e ostacolerà il lancio delle rinnovabili.

Noi siamo contrari a un radicale ambientalismo ideologico e di maniera, e che proprio nel “nature restoration law” ha forse una delle sue massime espressioni. Basti pensare che si dovrebbe bloccare il drenaggio delle paludi con una riumidificazione delle zone paludose. Fermare le idrovore significherebbe far invadere i campi di acqua non solo provocando la perdita di coltivazioni ma anche il ritorno di malattie come la malaria.

Al tempo stesso si parla della necessità di ripristinare 25.000 km di fiumi a flusso libero rimuovendo buona parte delle barriere artificiali dai fiumi sia longitudinali (le dighe) sia laterali che rappresentano il consolidamento degli argini secondo la visione che i corsi d’acqua devono essere lasciati liberi.

Già questo potrebbe bastare per far capire come dietro a questa legge non ci sia nessun progetto ambientalista, ma pura ideologia. Non si può definire in altro modo la proposta di far tornare allo strato brado parte della superficie agricola, senza né potervi costruire, né coltivare per favorire la biodiversità, oppure come la proposta di interruzione della manutenzione dei boschi.

La verità è che dietro a queste leggi c’è una logica folle, per cui l’uomo deve fare un passo indietro rispetto alla natura secondo la visione che una foresta o un bosco sopravvivono meglio se l’uomo ne tralascia ogni manutenzione. Come si può ben capire si tratta di decisioni che davvero poco o nulla hanno a che fare con il rispetto dell’ambiente e la svolta green dell’Europa, che deve essere ponderata, razionale e graduale.

Inoltre quello che si contesta al Nature restoration law non è solo nella sostanza del provvedimento ma anche nella forma, considerando che si è deciso di non adottare una direttiva che lascerebbe agli Stati un minimo di potere decisionale, ma di far adottare un regolamento che è molto più stringente verso gli Stati nazionali.

Una ideologia green di maniera, che sta evidentemente diventando eccessiva anche tra i cittadini di mezza Europa. Basta guardare cosa sta succedendo in Olanda, dove il primo partito nazionale, secondo tutti i sondaggi, è quello degli agricoltori, che proprio sulla lotta alle eurofollie green come questa, hanno fondato le basi del loro programma politico.

Quello che la sinistra ideologica non ha capito o fa finta di non capire, è che per noi ambientalismo vuol dire che uomo e natura non devono essere in contrasto tra loro.

                                                                   
                                                                       Stefano Franceschetto

Nessun commento: