martedì 18 agosto 2009

IL FINE SETTIMANA IN LAGUNA
Controlli in canal Grande, ma la "festa" è altrove

Di Ferragosto anche i "controllori" si sono diradati e la laguna ne ha sofferto terribilmente, presa d’assalto da flotte di barche che sfilavano quasi sempre ad altissima velocità. Ma, come al solito, chi ha corso di più (e numerose in questo senso sono state le segnalazioni) sono state le imbarcazioni per il trasporto di persone, per le quali i limiti di velocità e comunque la produzione di onde sembrano non essere affatto un problema neppure di coscienza o professionalità, dal momento che di controlli al di là del canal Grande non se ne parla. Ed è proprio questo il punto: perché vigili e carabinieri continuano a stazionare in canal Grande quando lo stesso è ampiamente coperto dal sistema di telecamere intelligenti denominato Argos?Certo, perché la multa sia valida occorre la contestazione immediata da parte di una pattuglia, ma perché qualcuno non ci spiega per quale motivo risulta così difficile inoltrarsi in canale dell’Orfano o presidiare le acque di sacca San Girolamo?La laguna è troppo grande per le forze in campo, d’accordo, ma sarebbe già una grande cose tutelare almeno il perimetro di Venezia, in particolare il lato nord che risulta permanentemente scoperto. È a causa di questa carenza che fare benzina o gasolio senza danneggiare la barca è diventata un’impresa da raccontare agli amici. Questa mancanza di tutela nei confronti dei diportisti si trasforma in rabbia quando alla fine si scopre che sono quasi esclusivamente questi ultimi ad essere nel mirino dei controlli delle forze dell’ordine.I taxi e le lance tipo taxi (sempre più numerose) a disposizione di vetrerie e alberghi sono invece liberi di andare in semiplanata producendo micidiali onde corte alte più di un metro. Neppure i mezzi pubblici sfuggono a questa logica: chi va in barca si rende perfettamente conto di cosa succede quando passa un vaporetto o un motoscafo dell’Actv. I quali non è affatto vero che sono dotati di carene speciali studiate per Venezia. Un vecchio studio del Cnr, messo subito in un cassetto, dimostrò che la principale fonte di moto ondoso in canal Grande erano proprio i mezzi pubblici. Nonostante questo, però, si continuano a produrre gli stessi battelli da 50 anni senza il minimo accenno all’utilizzo di carene meno impattanti, che pure esistono.Infine, le barche di società come Venice by Boat, che il giorno di Ferragosto sfrecciavano senza neppure rallentare in presenza di piccole imbarcazioni all’ancora o a remi.Correre resta l’imperativo in questa martoriata laguna, dove mancano sia una cultura marinara diffusa che le sanzioni nei confronti di chi viola le norme più elementari sulla sicurezza della navigazione.
Il Gazzettino di Venezia, lunedì 17 agosto 2009

Nessun commento: