Tornano i fenicotteri rosa nella laguna di Venezia. I lavori per la salvaguardia della città dall'acqua alta e dall'inquinamento fluviale hanno portato, oltre alla già nota ripopolazione in laguna e Adriatico di numerose specie di pesci, anche il ritorno degli uccelli. Un fenomeno che è aumentato progressivamente nel tempo con intere colonie di fenicotteri rosa o dei più classici 'tuffettini'. Oltre al sistema Mose (le barriere mobili alle bocche di porto per le acque alte eccezionali), si sta così raggiungendo uno degli obbiettivi del 'Piano generale di interventi' realizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il Consorzio Venezia Nuova (concessionario unico dei lavori di difesa e salvaguardia) ovvero quello di rivitalizzare la laguna. La protezione e la ricostruzione di habitat naturali come 'velme' e delle barene (aree spugnose che affiorano o scompaiono sottacqua a seconda della marea) hanno svolto funzioni ecologiche e idrodinamiche che assicurano la biodiversità dell'ecosistema e quindi anche della fauna avicola. Negli anni sono state ricostruite oltre 100 barene artificiali per un'estensione di circa 1.600 ettari. Barene che grazie allo spontaneo sviluppo della vegetazione e alla formazione di canali (ghebi) e piccoli stagni (chiari) acquistano le stesse funzioni ecologiche di quelle naturali. Proprio le barene artificiali sono quindi divenute un sito di alimentazione complementare rispetto a quello tradizionale. I numeri si sono rivelati di interesse ambientale: circa 120 le specie di uccelli osservate sinora almeno una volta; stormi di quasi 6.000 limicoli (ossia piovanelli pancianera, pivieresse, chiurli maggiori, fratini, corrieri grossi) utilizzano regolarmente alcune barene artificiali come sito di sosta durante le fasi di alta marea; molte migliaia di limicoli le utilizzano invece per la ricerca del cibo (piccoli invertebrati). Fonte ANSA Fotografia di Lucia Facco
lunedì 19 maggio 2014
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