sabato 28 agosto 2010

L' ISOLA DELLA CERTOSA

La laguna di Venezia è il più ampio esempio di laguna costiera nell'area dell'Alto Mar Adriatico, con una lunghezza di circa 50 chilometri e una larghezza compresa tra i 10 e gli 11 Km. La forma del bacino ricorda quella di fino spicchio di arancia con la convessità rivolta verso Nord-Ovest.

La laguna è compresa tra le foci storiche del Piave a Nord-Est e dell'Adige a Sud-Ovest, più precisamente tra le odierne foci del Sile e del Brenta-Bacchiglione.

La sua superficie è di 549 km (ovvero circa 50 mila ettari), il 67 per cento dei quali è costituito da specchi d'acqua, il 25 per cento da barene e l'8 per cento da isole. Il 15 per cento del totale è arginato da valli da pesca, in tutto 24, per una superficie complessiva di 9 km. La profondità degli specchi d'acqua varia tra i pochi centimetri delle paludi interne a qualche decina di metri in corrispondenza dei porti e dei canali di navigazione.

L'ampiezza dell'intero bacino scolante, su cui insistono i confini amministrativi di due province, quella di Padova e quella di Venezia, è di 1840 kmq. Tredici sono i comuni i cui territori sono in parte compresi all'interno della laguna o fanno parte della gronda: Chioggia, Cavarzere, Cona, Codevigo, Corezzola, Mira, Campagna Lupia, Quarto d'Altino, Musile di Piave, Eraclea, Jesolo, Cavallino-Treporti, Venezia.

Il bacino idraulico dell'entroterra agrario è esteso per 202 mila ettari e scolante in laguna attraverso una ventina di punti di immissione di acque dolci.

Il ripristino dell'equilibrio dinamico tra le varie attività in loco e l'ecosistema lagunare richiede un progetto legislativo regionale che miri a riconfermare e tutelare la biodiversità ambientale, recuperandone la simbiosi l'attività umana; a promuovere l'educazione ambientale e la ricerca scientifica; lo sviluppo locale culturale ed economico delle popolazioni residenti.

Gli ambienti lagunari sono aree in continuo mutamento che occorre costantemente monitorare per evitare un depauperamento e decadimento dell'ecosistema. La variabilità dei parametri ambientali è un aspetto cruciale dell'ecologia lagunare ed è tanto maggiore quanto più forti sono le caratteristiche lagunari del sito.

La salinità varia rispetto a quella del mare molto più nelle zone interne che alle bocche di porto, divenendo maggiore o minore di quella dell'acqua marina a seconda che prevalgano fenomeni di evaporazione o di apporto di acque dolci.

Questa variabilità ambientale risulta seguire però una distribuzione regolare di base a cui si sovrappongono modelli più complessi come il ricamo alla trama e all'ordito. L'ossatura ambientale della laguna è fondamentalmente il
risultato del mare che penetra ritmicamente in un bacino vasto e poco profondo.

Il ricambio delle acque ha profonde implicazioni biologiche in quanto permette l'ossigenazione, il trasporto delle sostanze nutrienti e dei prodotti di scarto, nonché delle forme di minor dimensione degli esseri viventi - come il plancton - tra le diverse aree della laguna e tra queste ed il mare. Ad ogni ciclo di marea le zone più elevate rimangono sommerse per un tempo inferiore rispetto ai bassifondi.


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